sabato 12 giugno 2010

-Scorie- Andiamo al lago?

Era notte, ricordo bene. Le ultime ore passate con la donna della mia vita, tutto scuro intorno e la voglia di conoscere ogni lato del suo carattere che non lasciava spazio ad altro.
-Ho visto un documentario ieri sera.
Volevo farle capire in tutti i modi che non volevo che andasse. Brasile per un anno, Giappone per altri due, poi forse tornava a Roma, quindi, da me.
-Dimmi, scommetto che parlava del Brasile, di come le ragazze italiane vengono maltrattate dagli indigeni. Tutti tatuati i ragazzi violentano qualsiasi essere vivente, picchiano duro e poi uccidono. In Brasile si comportano tutti cosi, è questo quello che hai visto al documentario?
Quando mi guardava con quegli occhioni azzurri disegnati su un viso sorridente, non sapevo resisterle -spupazzosa- è esattamente questa la parola giusta per esprimere il concetto.
-No amore. Dicevano che il Brasile è bello ma pericoloso, devi stare attenta!
Che frase da perfetto deficente. Era notte, il lago ed i fantasmi del futuro. Avevo paura di pederla e lei non faceva niente per tranquillizzarmi. Una camomilla a colazione ed una famiglia a merenda. A venticinque anni si inizia a pensare alla famiglia, più che alla famiglia uno pensa al passaggio da figlio a padre. Come si fa a cambiare, a crescere? A venticinque anni, di notte, steso sul prato a guardare le stelle inizi a pensare che alla fine il Brasile non è lontano. Pensi a quanto era bello l'album panini che avevi a otto anni e a quando ne comprerai un altro.
-Perchè devi andare ora? Proviamo a convivere, svoltiamo una volta per tutte.
Che paura quella frase, non l'avevo mai pronunciata prima. Mi mancava il coraggio, non sapevo se era giusto per lei, per me. In quel momento, più che mai, volevo una famiglia da gestire. Volevo lei.
-Voglio andare.
Nella vita poche volte si può decidere la circostanza del destino. C'è chi inconsapevolmente continua a rifare le stesse azioni all'infinito, con le stesse persone, negli stessi luoghi. A volte, prendere un aereo vuol dire poter decidere un percorso alternativo, altre volte, invece, fare una bella passeggiata in bici potrebbe significare felicità momentanea, ad un passo dall'abitudine.
-Ma ora dimmi, con il futuro tra le mani, posso rimanere qui ad aspettarti?
Sono quelle domande patetiche che ti mettono tristezza, lo so. Un attimo dopo me ne ero già pentito. Non sapevo più che dirle, volevo che rimanesse ma ormai era tutto deciso.
Però non partì e quelle al lago, tra le lucciole, furono le ultime ore in cui la vidi, in cui le parlai. Non si uccide mai per odio, l'odio è solo una favola che serve per dare un rivale all'amore. Da allora io vivo da solo insieme al suo gatto, nessuno l'ha più trovata, forse perchè non sanno dove cercare.

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