-Pronto?
-Si, salve sono Jhon. Vorrei parlare con Mr. Rossi.
Ma io mi chiedo come cazzo sia possibile, dopo tutto questo tempo. Quel giorno, maledetto giorno, maledetto aereo.
-Jhon, mi hanno appena detto che è stata un esplosione. Non possiamo fare niente, ci sono di mezzo gli inglesi, quindi niente sostituzione, niente assalto all'ambasciata, niente dimenticatoio. La questione và affrontata di petto, non so ancora con che autorità ma stiamo tutti nella merda.
-Tu dove cazzo sei in questo momento che sento casino in strada?!
-Sono in macchina e sto rispettando il codice. Lo stesso per il quale tu mi hai chiamato.
Non ci posso credere, sembrava tutto finito, ok... avevamo bruciato un sacco di soldi, sono saltate una decina di teste ma era tutto finito. Un'esplosione?! Non è possibile. Il codice, rispettare il codice prima di tutto. Devo prendere in mano la situazione, ho bisogno di concentrarmi, sento la necessità di farmi. Dove l'ho messa!?!
Dall'altra parte del mondo, Alice, ignara di tutto, con il cuore ancora a pezzi cercava di insegnare l'alfabeto a venti bambini urlanti.
-All0ra bambini, il gioco dell'alfabeto! A di... Albero, B di... Bocca, C di...
TOC TOC
-Tutti insieme bambini
Un coro di venti voci bianche: AVAAAAAAAANTIIIIII!!!!!!!!!
-Come si dice bambini?
-BUONGIORNO SIGNOR GIOVANNI
Giovanni, bidello da più di quarant'anni ha visto e scherzato con generazioni infinite di bambini toscani. Non voleva andare in pensione perchè sarebbe rimasto da solo, si trascinava ma tutti gli volevano bene.
-Signorina Alice, c'è un signore che l'aspetta all'ingresso.
-Arrivo subito bambini, nel frattempo fate il gioco del silenzio con Giovanni. Questa volta si vincono le liquirizie!
Ma cosa è successo?! Non è mai venuto nessuno a chiamarmi a scuola. Vabbè, tranne quella volta in cui Nicola aveva bisogno delle chiavi di casa. Ma quant'è lungo questo corridoio?! Ma...ma...
-Buongiorno signorina Pecchi, sono il maresciallo Lorani della caserma di Figline. Ieri notte in Quatar è stata ritrovata la scatola nera del volo..
-Cosa?? Ma, cioè, io non capisco. Lei come fa a sapere, nel senso... perchè è qui da me?
-Signorina, il fatto che lei non mi ha neanche fatto finire la frase mi fa ipotizzare che lei sappia di cosa stiamo parlando.
-Certo, quel volo mi ha portato via il mio amore, per sempre.
-Signorina, le chiedo di venire con me in caserma, ci sono gli estremi per un fermo. Chiedono di lei a Roma, la volante partirà alle 13.
Lei sapeva, come al solito sapeva ma non aveva paura, anzi.
Lui, a Dubai, con la valigia a tracollo stratracannò un bicchiere di whiskey e, con il naso leggermente sporco, chiuse per l'ultima volta la porta della sua camera d'affitto.
-Dott. Liedeberg?
-Si vado via. Mi dispiace ma mi hanno chiamato dall'Italia e devo scappare.
Ho pagato in anticipo per i prossimi due mesi, perchè cazzo questo mi guarda così?!Ah..avrò il naso sporco ma chissenefrega!
-Buona vita!
Se mi sta sul cazzo quell'inglesino che sta dietro al bancone della reception. Che sfigato. Uno scappa dalla vita reale, perchè chi viene fin qua giù vuol dire che scappa dalla sua vita, dal suo paese e che fa? Muore di caldo per vestirsi da cameriere ed assegnare le camere. Ah... ora sto bene, ora sono lucido. Il codice, devo rispettare il codice.
-Taxiiiii!
Gli aereoporti, questo aereoporto, lo odio. Una vita spesa a fare il nomade per favorire persone che non conosco, organizzazioni che mi minacciano, servizi segreti che non sono segreti. Una vita tutto sommato tranquilla: prendere una valigia, scambiarla con un'altra, scrivere un libro inutile, scattare un pò di foto in giro per il mondo, andare in Svizzera, lasciare la prima valigia, andare in un'altra parte del mondo, prendere un'altra valigia, ritornare in Svizzera, salutare e preparare un'altra mostra o un altro libro o magari un film. Che cazzo di vita, che bella vita. Un giorno arriverà uno sfigato con gli occhiali che mi riempirà di domande per scrivere la sua tesi di lettere e filosofia su di me, me lo sento. A quel punto confesserò, quando quello studente con gli occhiali rotondi ed una felpa aderente mi proporrà la sua intervista di merda io confesserò. Sò già la frase che gli farà prendere 110 con lode e lo farà diventare famoso, ecco come gli cederò la mia fama:
"io nella mia vita ho sempre rubato, i libri che ho scritto non gli ho scritti io, le foto non le ho scattate io. Ho un nome che l'organizzazione ha creato per far girare la sua economia e con questo ti passo la mia storia, quella vera. Quella che tu racconterai appena prima del mio suicidio. Prendi quelle carte che ho preparato in tutti questi anni, prendile e fanne tesoro."
-Salve, un biglietto di sola andata per Roma. L'aereo che fa scalo a Londra, il primo che c'è.
Ma quella?!Dove l'ho vista quella? Cazzo, mi ha riconosciuto.. ma chi è??
-Jhon Liedeberg?
-Si, ci conosciamo?
Amo spegnere il cervello quando la gente si presenta -piacere sono "ilbuionellamiamente"- dove l'ho vista, è qui per me??
-Salve, mi può ricordare dove ci siamo visti?
-Dott. Liedeberg, ho presentato la sua mostra fotografica a Las Vegas nel 1996, la sua prima mostra.
Cazzo... è lei. Il codice, devo rispettare il codice. Sono strafatto ma troppo lucido per scappare. Vorrei evadere dal mio corpo, sta succedendo tutto e ora.
-Ah... è qui per me. Io ho appena prenotato il primo volo per Roma, quello che fa scalo a Londra in modo da passare da Luton dove...
-Ora che mi hai riconosciuto posso darti del tu, pezzo di merda. Tu non prendi nessun aereo da solo Jhon. Ti sei fatto in pieno codice "fuga di notizie", te ne rendi conto che c'è mezzo mondo che ci cerca?
Ma porca troia. Dovevo immaginare che mi tenessero sotto controllo anche qui, cioè sempre, ovunque. La prima mostra fotografica, Las Vegas 1996. Un'esplosione. Non ci capisco più niente.
-Io non mi sento tanto bene, devo andare un attimo in bagno. Lo sai che è stata un'esplosione a far saltare il viaggio 21?
-Certo che lo so, coglione! Siamo stati noi.
In Campania non si riesce a pronunciare la "gl", in Romagna la "z", in Toscana si "mangiano" la "c". Non si sa il perchè, è così e basta.
-Si, salve sono Jhon. Vorrei parlare con Mr. Rossi.
Ma io mi chiedo come cazzo sia possibile, dopo tutto questo tempo. Quel giorno, maledetto giorno, maledetto aereo.
-Jhon, mi hanno appena detto che è stata un esplosione. Non possiamo fare niente, ci sono di mezzo gli inglesi, quindi niente sostituzione, niente assalto all'ambasciata, niente dimenticatoio. La questione và affrontata di petto, non so ancora con che autorità ma stiamo tutti nella merda.
-Tu dove cazzo sei in questo momento che sento casino in strada?!
-Sono in macchina e sto rispettando il codice. Lo stesso per il quale tu mi hai chiamato.
Non ci posso credere, sembrava tutto finito, ok... avevamo bruciato un sacco di soldi, sono saltate una decina di teste ma era tutto finito. Un'esplosione?! Non è possibile. Il codice, rispettare il codice prima di tutto. Devo prendere in mano la situazione, ho bisogno di concentrarmi, sento la necessità di farmi. Dove l'ho messa!?!
Dall'altra parte del mondo, Alice, ignara di tutto, con il cuore ancora a pezzi cercava di insegnare l'alfabeto a venti bambini urlanti.
-All0ra bambini, il gioco dell'alfabeto! A di... Albero, B di... Bocca, C di...
TOC TOC
-Tutti insieme bambini
Un coro di venti voci bianche: AVAAAAAAAANTIIIIII!!!!!!!!!
-Come si dice bambini?
-BUONGIORNO SIGNOR GIOVANNI
Giovanni, bidello da più di quarant'anni ha visto e scherzato con generazioni infinite di bambini toscani. Non voleva andare in pensione perchè sarebbe rimasto da solo, si trascinava ma tutti gli volevano bene.
-Signorina Alice, c'è un signore che l'aspetta all'ingresso.
-Arrivo subito bambini, nel frattempo fate il gioco del silenzio con Giovanni. Questa volta si vincono le liquirizie!
Ma cosa è successo?! Non è mai venuto nessuno a chiamarmi a scuola. Vabbè, tranne quella volta in cui Nicola aveva bisogno delle chiavi di casa. Ma quant'è lungo questo corridoio?! Ma...ma...
-Buongiorno signorina Pecchi, sono il maresciallo Lorani della caserma di Figline. Ieri notte in Quatar è stata ritrovata la scatola nera del volo..
-Cosa?? Ma, cioè, io non capisco. Lei come fa a sapere, nel senso... perchè è qui da me?
-Signorina, il fatto che lei non mi ha neanche fatto finire la frase mi fa ipotizzare che lei sappia di cosa stiamo parlando.
-Certo, quel volo mi ha portato via il mio amore, per sempre.
-Signorina, le chiedo di venire con me in caserma, ci sono gli estremi per un fermo. Chiedono di lei a Roma, la volante partirà alle 13.
Lei sapeva, come al solito sapeva ma non aveva paura, anzi.
Lui, a Dubai, con la valigia a tracollo stratracannò un bicchiere di whiskey e, con il naso leggermente sporco, chiuse per l'ultima volta la porta della sua camera d'affitto.
-Dott. Liedeberg?
-Si vado via. Mi dispiace ma mi hanno chiamato dall'Italia e devo scappare.
Ho pagato in anticipo per i prossimi due mesi, perchè cazzo questo mi guarda così?!Ah..avrò il naso sporco ma chissenefrega!
-Buona vita!
Se mi sta sul cazzo quell'inglesino che sta dietro al bancone della reception. Che sfigato. Uno scappa dalla vita reale, perchè chi viene fin qua giù vuol dire che scappa dalla sua vita, dal suo paese e che fa? Muore di caldo per vestirsi da cameriere ed assegnare le camere. Ah... ora sto bene, ora sono lucido. Il codice, devo rispettare il codice.
-Taxiiiii!
Gli aereoporti, questo aereoporto, lo odio. Una vita spesa a fare il nomade per favorire persone che non conosco, organizzazioni che mi minacciano, servizi segreti che non sono segreti. Una vita tutto sommato tranquilla: prendere una valigia, scambiarla con un'altra, scrivere un libro inutile, scattare un pò di foto in giro per il mondo, andare in Svizzera, lasciare la prima valigia, andare in un'altra parte del mondo, prendere un'altra valigia, ritornare in Svizzera, salutare e preparare un'altra mostra o un altro libro o magari un film. Che cazzo di vita, che bella vita. Un giorno arriverà uno sfigato con gli occhiali che mi riempirà di domande per scrivere la sua tesi di lettere e filosofia su di me, me lo sento. A quel punto confesserò, quando quello studente con gli occhiali rotondi ed una felpa aderente mi proporrà la sua intervista di merda io confesserò. Sò già la frase che gli farà prendere 110 con lode e lo farà diventare famoso, ecco come gli cederò la mia fama:
"io nella mia vita ho sempre rubato, i libri che ho scritto non gli ho scritti io, le foto non le ho scattate io. Ho un nome che l'organizzazione ha creato per far girare la sua economia e con questo ti passo la mia storia, quella vera. Quella che tu racconterai appena prima del mio suicidio. Prendi quelle carte che ho preparato in tutti questi anni, prendile e fanne tesoro."
-Salve, un biglietto di sola andata per Roma. L'aereo che fa scalo a Londra, il primo che c'è.
Ma quella?!Dove l'ho vista quella? Cazzo, mi ha riconosciuto.. ma chi è??
-Jhon Liedeberg?
-Si, ci conosciamo?
Amo spegnere il cervello quando la gente si presenta -piacere sono "ilbuionellamiamente"- dove l'ho vista, è qui per me??
-Salve, mi può ricordare dove ci siamo visti?
-Dott. Liedeberg, ho presentato la sua mostra fotografica a Las Vegas nel 1996, la sua prima mostra.
Cazzo... è lei. Il codice, devo rispettare il codice. Sono strafatto ma troppo lucido per scappare. Vorrei evadere dal mio corpo, sta succedendo tutto e ora.
-Ah... è qui per me. Io ho appena prenotato il primo volo per Roma, quello che fa scalo a Londra in modo da passare da Luton dove...
-Ora che mi hai riconosciuto posso darti del tu, pezzo di merda. Tu non prendi nessun aereo da solo Jhon. Ti sei fatto in pieno codice "fuga di notizie", te ne rendi conto che c'è mezzo mondo che ci cerca?
Ma porca troia. Dovevo immaginare che mi tenessero sotto controllo anche qui, cioè sempre, ovunque. La prima mostra fotografica, Las Vegas 1996. Un'esplosione. Non ci capisco più niente.
-Io non mi sento tanto bene, devo andare un attimo in bagno. Lo sai che è stata un'esplosione a far saltare il viaggio 21?
-Certo che lo so, coglione! Siamo stati noi.
In Campania non si riesce a pronunciare la "gl", in Romagna la "z", in Toscana si "mangiano" la "c". Non si sa il perchè, è così e basta.
-Giovanni, ma la maestra Alice dov'è?
Luigi, il solito bambino che si innamora della maestra. Primo banco fila centrale, riga di lato e occhialoni rotondi.
-Signorina Alice, lui è l'appuntato Fiuggi. Vuole fare una deposizione qui o preferisce raccontarci la sua versione dei fatti a Roma?
-Preferisco Roma, non ho voglia di raccontare dieci anni per due volte.
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