mercoledì 10 marzo 2010

Puzzle

13:45- Bleah. Acqua, ho bisogno di acqua. Ma perchè non ricordo mai di metterla accanto al letto?! Dio mio che mal di testa. Ho sentito dire sia la membrana celebrale che si sta staccando dal cranio. Sarà, cazzo importa alla fine. E poi ormai dovrebbe essersi staccata del tutto, ormai. Dio mio che mal di testa, acqua ho bisogno di acqua.
14:05- Devo alzarmi, devo. Iniziavo ad apprezzare il vivere da solo, peccato adesso non poter pregare nessuno di portarmi un maledetto bicchiere d’acqua. Basta, mi alzo. Ah dolori, le ossa, le mie povere ossa. Mi stupisco di questa mancata evoluzione del mio organismo. Perchè non si abitua a questi ritmi, perché ancora subisce così inerme le conseguenze di una serata?! Devo alzarmi, mi alzo.
14:20- Bella mossa alzarmi dal letto per buttare la testa sul tavolo. Ne ho già ingurgitati 2 litri di acqua, ma ho sete, ho sete. Dicono che forse ricominciando a bere potrei sentirmi meglio. Ma dove trovo da bere, vedo solo bottiglie vuote gettate qua e là per la cucina. Ma che ho bevuto?! Allora...vino mentre cenavo, altro vino dopo cena, cicchetto prima di uscire, altro cicchetto dopo aver lavato i denti, giusto per averne il sapore in bocca...birra mentre aspettavo l’autobus...martini da Peppe...birra al primo posto dove ci siamo fermati...e poi...e poi...e poi non ricordo. Bella mossa.
14:40- Reagire, reagisci. Non è che abbia nulla da fare oggi, come ieri come domani. Ma non posso stare qui a tenermi la testa fra le mani senza nanche la forza di girarmi una sigaretta. Il caffé non ha funzionato, anche perché il solo odore mi ha fatto venire un colato di vomito. Che faccio di solito, che faccio?! Potrei coricarmi di nuovo, non è che abbia nulla da fare oggi. Ma no, mi butto sotto la doccia, aspetto che l’acqua bollente evapori le tracce di etanolo che ancora vagano spensierate nel mio corpo. Sì doccia, reagire.
14:55- Senso di colpa. Adoro stare qui seduto sul fondo della mia doccia lasciando che l’acqua cada sulla testa, per scendere sugli occhi chiusi, passare sulla bocca ancora secca per finire nelle tubature portandosi le scorie dell’ennesima serata passata in giro. Peccato non possa passarmi dentro, purificare anche dentro. Non so perché ma puntuale mi sta assalendo quel senso di vuoto...quel senso di...vuoto...di colpa.
15:15- “…I have made the big decision I'm gonna try to nullify my life…” ah, la musica a volte fa miracoli. Inizio già a stare meglio. Certo, la mia immagine nello specchio non è delle migliori, ma neanche delle peggiori. “...And I guess that I just don't know And I guess that I just don't know…” Mha, forse il vuoto viene dal fatto che non ricordo tanto di ieri sera. Il tanto è un ovvio eufemismo. Guarda quei puntini rossi sopra le occhiaie, occhi certo, si chiamano occhi. “...Heroin, be the death of me Heroin, it's my wife and it's my life…”
15:35- Ricostruiamo, cerchiamo di ricordare. Dai, come sempre, parti dal principio, aspetta qualche illuminante flash e ripercorri la serata. Fino a casa di Peppe ci siamo. Primo bar anche. Ah, quelle ragazze, simpatiche. Secondo bar. Nico, certo. Maledetto Nico. Penso sempre sia ormai in un tunnel, ma chi non lo è, io ci sono. Dopo...mmm...vediamo. Maggiolino rosso di Chiara, certo. Chiara, povera Chiara. Era così bella, cioé lo è ancora, ma chi non è imbruttito dalla vita. Gabrio, gli odio ormai i centri sociali. Dai, e poi...e poi...dai, ricorda.
15:50- Bhè, una buona mezza nottata l’abbiamo ricomposta. Qualche pezzettino manca, ma non aspiro certo ad avere un puzzle completo. Direi anzi che avrei potuto evitare tutto questo sforzo. Posso metterli da parte sti pezzi, uscirli domani, o dopodomani, o il prossimo weekend e andranno sempre bene. Sempre uguali ste serate. Bere, fumare, tirare, ogni tanto qualcosa di più, musica, parole al vento, discorsi inutili, conoscenze fittizze. Sempre uguali ste mezze nottate.
16:10- Ecco. Fase depressiva. Sì, ne devo uscire. Non cerco l’inbizione, non sono timido, non devo affogare problemi. Non lo faccio per divertirmi, non mi diverto comunque. Non lo faccio per conoscere persone, gli amici sono quelli che ho dai tempi del grembiulino, le conoscenze evaporano nel tempo di un trip. Ma d’altro canto, perché non dovrei?! Non ho doveri né responsabilità verso nessuno, non ne voglio. Non sono un salutista, mai stato. C’è chi va allo stadio, chi ai concessonari a vedere macchine, io mi faccio. Ecco.
16:20- Basta pensare. Accendiamo il pc va, vediamo che succede nel mondo, quello vero.
Torino, duplice omicidio all’alba. Si cerca il colpevole.
Corso Orbassano. Dovevano essere circa le 6 secondo gli inquirenti, quando qualcuno è entrato nel bar “Orbassano” e con 45 coltellate ha ucciso il propretario L. Domenici e sua moglie E. Soru. Il bar stava per aprire e doveva essere deserto...
16:23- Ma che cazzo, è qui dietro. Mi vesto al volo e dò una botta di adrenalina a questa giornata. Caspita, me lo ricordo il signor Luigi. Devo andare a vedere. Dov’è la roba, dai mi devo sbrigare. Ehi, ma sto sangue...ma...ma...ma che cazzo...

1 commento:

  1. Wow! All'inizio e per un po', il testo sembra la descrizione dell'indomani di una sbornia di qualsiasi giovane. Bel finale ;) Secondo me "ma sto sangue...ma che cazzo" non serve neanche. Si capisce quando legge la notizia su internet :)
    Sono Carole by the way.

    RispondiElimina